Social Media Manager

Il social media manager è una figura che cura la presenza di un progetto sui social network. I canali possono essere quelli di un’azienda, di un libero professionista o di una realtà no profit: il lavoro non è legato per forza al generare profitti direttamente, ma al raggiungere degli obiettivi che cambiano in base alla realtà in cui si opera. Quindi il social media manager è un professionista che lavora con i social, gestisce una o più piattaforme in base alle necessità. Chiunque sia convinto che il lavoro del social media manager si limiti a postare contenuti su Facebook, Twitter e simili, e al massimo a rispondere a un paio di commenti, si sbaglia. Curare i canali social di un’azienda, un ente, un’associazione o qualsiasi altro soggetto pubblico, infatti, significa mettere in gioco non solo conoscenze tecniche , ma anche una serie di soft skill che hanno a che vedere, per esempio, con le dinamiche delle interazioni umane e i rapporti interpersonali.

Domenico Letizia gestisce le seguenti pagine Facebook: 

Le seguenti pagine Telegram: 

 

Diffondere conoscenza, pensiero  idee e visioni attraverso attività da social media marketing vuol dire mettersi in gioco, uscire dai confini curati e chiusi del proprio sito web ed entrare nel dialogo libero di una pagina pubblica su Facebook o di un profilo su Twitter. Spazi virtuali quotidiani in cui il registro è quello della vita che scorre tra virtuale e realtà, dove noi utenti condividiamo fotografie, pensieri e video e dove le aziende possono costruire una relazione solamente sulla base dei contenuti, del valore e della condivisione reciproca.  Il social media manager si occupa dei profili social e definisce un piano editoriale per ogni canale curando gli snodi che si trovano intorno all’azione. Questo significa che studia e crea i contenuti, ma lo fa dopo aver studiato il target e puntando verso obiettivi precisi. Lavorare in un ambiente collegato al social media marketing, magari in una web agency di grandi dimensioni o al fianco di un professionista affermato, è importante. In questa fase hai un obiettivo: rubare le conoscenze da chi ha già esperienza. Non puoi evitare questa fase, non puoi farne a meno. E spesso devi accettare impieghi poco retribuiti per fare esperienza. La regola è sempre la stessa: non puoi fare tutto da solo, non puoi avere le competenze necessarie per ottimizzare ogni passaggio. Soprattutto quando devi affrontare clienti impegnativi. Quello che non deve mai mancare, però, è la visione d’insieme, la capacità di visualizzare il proprio lavoro all’interno di un piano ampio. L’obiettivo è quello di influenzare le scelte degli altri attraverso la loro autenticità. Sono i microinfluencer, ovvero quelle persone che, creando contenuti fortemente legati ai loro interessi personali, hanno saputo crearsi un seguito importante in nicchie specifiche, puntando sull’essere più autentici e coinvolgenti rispetto ai macro-influencer.

Fiducia: le persone si fidano di più delle persone comuni che dei grandi influencer strapagati e distanti. E la fiducia che i follower nutrono nei confronti dei micro-influencer con cui lavori si trasferisce automaticamente al tuo brand

Rilevanza: attraverso i micro-influencer puoi accedere a un bacino di contatti ben allineati alla tua nicchia, verticali su un argomento a te caro, affini ai tuoi valori

Fedeltà: il micro-influencer abbraccia la causa che proponi, si lega al tuo brand e lo stima, aumentando di conseguenza la vicinanza emotiva dei suoi fan al tuo mondo

Consiglia: se il tuo rapporto con il micro-influencer è forte, lavorerà in prima persona per consigliare un bene o un servizio anche oltre gli accordi presi

Influenza: è l’aspetto più importante, visto che i micro-influencer riescono a influenzare la nicchia che vuoi raggiungere

Grandi volumi: i micro-influencer producono numeri migliori rispetto agli altri.

IMPORTANTE: il costo di un micro-influencer è accessibile per la maggior parte delle aziende.