La valorizzazione delle eccellenze del Mediterraneo torna sempre più ad essere una priorità per le scelte geopolitiche ed economiche del nostro futuro. Quella dell’alimentazione è una sfida importantissima e il recupero delle tradizioni e dei prodotti storici del nostro bacino è un’opportunità da studiare e approfondire. Il progetto dei grani antichi parte dalla Tunisia, attraverso l’utilizzo della ricerca scientifica e della scoperta storica dei prodotti autoctoni del Mediterraneo.
Un progetto del Rotary che ha inaugurato recentemente a Tebourba, a circa 30 km dalla capitale, il primo locale con il forno per la produzione del pane e per lo stoccaggio, il confezionamento e la vendita dei grani e dei prodotti trasformati. Protagonista dei lavori l’ingegnere Franz Martinelli, presidente della Commissione Rotary per il Mediterraneo, che con la collaborazione di due organizzazioni tunisine, l’associazione Slow Food Tebourba e l’associazione Irada per la famiglia rurale e le artigiane, hanno dato vita ad un circuito economico circolare legato ai grani antichi tunisini, varietà mahmoudi, schili, biskri, attraverso la valorizzazione di tutta la filiera. Dai piccoli agricoltori che lavorano e seminano queste varietà tradizionali di grano duro alle donne che ne fanno prodotti ad alto valore aggiunto, come il borghul, il couscous, il pane e la variegata tipologia di paste della tradizione gastronomica tunisina è il risultato legato all’obiettivo del progetto “Grani antichi tunisini”. Il progetto, attraverso l’agricoltura biologica sta valorizzando la vita e la produzione di un’intera comunità di donne e uomini, incentivando l’occupazione locale e attirando l’interesse di numerose realtà enogastronomiche interessare alla valorizzazione di antiche varietà di frumento da riscoprire. Nel corso degli ultimi mesi numerosi sono stati i passi compiuti per il raggiungimento e l’ottenimento dei fondi da destinare alla costruzione di strutture per lo stoccaggio, il confezionamento e la vendita dei grani e dei prodotti trasformati, alla realizzazione di un forno per la produzione del pane e alla formazione del personale locale, al fine di poter gestire in maniera autonoma e completa l’intera filiere produttiva, generando reddito e rendendo quindi il progetto, alla fine della fase di avvio, completamente e autonomamente sostenibile. Le varietà di grano antico utilizzato risalgono all’inizio del ‘900, allora selezionate per il valore nutrizionale e per la resistenza alla siccità e alla ruggine nera del grano. Si coltiva principalmente in zone collinari: alcuni terreni sono altipiani, altri invece sono caratterizzati da forti pendenze e non consentono l’utilizzo di mezzi agricoli contemporanei. In questi casi la tecnica di cultura è completamente manuale, dalla semina alla raccolta. Nei campi non si usano né fertilizzanti chimici, né pesticidi e, per evitare che il terreno si impoverisca, è prevista la rotazione del grano con leguminose. La coltivazione di queste antiche varietà e le tecniche di cultura tradizionali consentono a un gruppo di anziani agricoltori di mantenere la fertilità del suolo e di preservare questi terreni difficili dall’erosione. Tali varietà stanno rischiando di scomparire, minacciate dall’introduzione di ibridi più produttivi, e il progetto del Rotary permette di poter salvare anche tale autoctona cultura e tali varietà di grano. La strategia d’intervento proposta dall’ingegnere Martinelli si propone di avanzare ipotesi progettuali per l’occupazione nel Mediterraneo, favorendo lo sviluppo delle economie locali, creando benessere e quindi lavorando all’ampliamento della pace.
La riscoperta del grano antico saraceno in Tunisia, approfondimento di Domenico Letizia, pubblicato dal periodico “Notizie Geopolitiche”.
Opuscolo in pdf del Progetto “Grani Antichi di Tunisia“. Varietà di grani, i loro trasformati con ricette per cuochi, chef e consumatori. L’opuscolo si avvale della collaborazione e della rassegna stampa curata da Domenico Letizia.
Opuscolo in pdf:
Ulteriori approfondimenti:
“I grani antichi della Tunisia”, approfondimento a cura di Domenico Letizia, pubblicato dalla Rivista di Geopolitica e Affari Internazionali “Atlantis“, n 2 del 2019.
“La creazione di un network nel Mediterraneo“, intervista a cura di Domenico Letizia a Franz Martinelli, pubblicata dalla Rivista “Il Previdente” – ottobre 2019.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in Tunisia in occasione della IX edizione del Festival Cerealia, agenzia stampa di Domenico Letizia, pubblicata dall’Agenzia “Pressenza“.
La Semaine de la cuisine italienne dans le monde en Tunisie à l’occasion de la IX édition du Festival Cerealia, agenzia stampa di Domenico Letizia, pubblicata dall’Agenzia “Pressenza“.
La settimana della cucina italiana in Tunisia e i grani antichi del Mediterraneo, agenzia stampa di Domenico Letizia, pubblicata dall’Agenzia “Pressenza“.
La crescente cooperazione alimentare tra Italia e Tunisia, articolo di Domenico Letizia pubblicato dal quotidiano “L’Opinione delle Libertà“.
La valorizzazione del grano antico del Mediterraneo. Dal seme al prodotto autoctono,approfondimento di Domenico Letizia pubblicato dal mensile “Il Previdente“.
Scienza e Lavoro: diamo attenzione alle eccellenze alimentari del Mediterraneo, intervista e approfondimento del canale televisivo “TeleRomaUno“.
La sicurezza dell’accesso al buon cibo, articolo di Domenico Letizia pubblicato dal quotidiano “L’Opinione delle Libertà“.
Frumento: lo stato della produzione in Italia e nel Mondo, articolo di Domenico Letizia pubblicato dal quotidiano economico finanziario “Money.it“.
Blockchain e grano: l’unione tra qualità e tracciabilità, articolo di Domenico Letizia pubblicato dal periodico e canale televisivo “LabTv“.
La crescita dei consumi della pasta fatta in casa, articolo di Domenico Letizia pubblicato dal quotidiano “L’Opinione delle Libertà“.
Ripresa stampa:
Settimana della Cucina Italiana in Tunisia, alla presentazione anche diplomatici del Belpaese, articolo di Bruno Russo pubblicato dal quotidiano “Il Denaro“.